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Ogni tanto ritorna questo argomento,in genere trattato "in coda" ad altri. Ora ho raccolto qui le informazioni,che non sono poche.
I clismi pronti da 120-133 ml usano "poca acqua e tanta chimica" Poca acqua,è evidente....120-133ml... Tanta chimica,per richiamare acqua ed ottenere l'effetto evacuante,a loro dire "con meccanismo quasi naturale", cioè idratando le feci "dall'interno",appunto richiamando acqua delle pareti dell'intestino, invece che non introducendo 1L di acqua....dal sedere...
Ottengono ciò per contatto con la mucosa rettale di soluzione al sodio-fosfato o sorbitolo,che è uno zucchero. Il principio è analogo a quello della glicerina,che a contatto con la mucosa rettale ne provoca disidratazione, come per il calore,con duplice effetto : da un senso di bruciore che stimola l'ampolla rettale ad espellere la sostanza irritante e con essa le feci, richiama acqua dall'intestino. Al diminuire dalla percentuale di glicerina gli effetti sono meno marcati e si aumenta la quantità : ponderando i due fattori si potenzia l'effetto purgativo limitando la quantià totale da somministrare. Per fosfato e sorbitolo è un pò la stessa cosa.
Col clistere-enterolcisma invece,introducendo "acqua dal sedere" si ottiene il rammollimento delle feci, ma anche lo stimolo "meccanico" ossia la dilatazione delle pareti intestinali a causa dell'acqua introdotta. Dilatazione che poi stimola la reazione intestinale,l'espulsione "dell'intruso", per ritornare alla condizione originale, per ritornare alla condizione"rilassata",a riposo,un pò come avviene con i muscoli. Va da sè che se l'acqua introdotta è troppa,troppo veloce\pressione, la dilatazione meccanica può diventare pericolosa. Da cui i miei richiami alla sicurezza nei confronti di chi propone quantità e velocità di somministrazione eccessive.
Vediamo ora i vantaggi del famoso clisma da 133ml : non usando stimolo meccanico ma chimico, non provoca il cosidetto "riflesso vagale" nei soggetti ove può essere problematico.
Ma soprattutto ...meno lavoro da parte del personale infermieristico : oggi non ci sono più le suore infermiere che,per quanto arcigne,severe,indelicate, avevano il tempo di fare una clistere da 1L ad ogni paziente prima di ogni banale intervento.
Per il paziente significava stare ben 10 interminabili minuti col sedere nudo e la sonda o la cannula nel sedere, sentendo la pancia che si riempiva progressivamente inviando stimoli sempre crescenti... Fino a che,con la pancia che sembrava scoppiare, la suora infermiera ti sfilava la cannula o la sonda dal sedere, e ti mandava in bagno... Verso cui ti precipitavi stingendo il sedere,e col sedere mezzo nudo... e rialzando alla bell'e meglio per strada le mutande e i calzoni dal pigiama...
Se per il paziente significava disagio,imbarazzo,magari umiliazione, con la convinzione del sadismo e del godimento della suora infermiera e di altri che lo comandavano, per l'ospedale significava invece avere personale e tempo dedicato,oggi impossibile.
Da cui la presenza immancabile dei clismi da 133 nei carrelli di medicazione che si vedono oggi nei corridoidegli ospedali.
Tempo fa,ad un mio conoscente,prima di un intervento, erano stati lasciati sul comodino due clismi da 133 (o forse addirittura da 266,formato NON comerciabile riservato ad uso ospedaliero) da fare consecutivamente : però appunto,era avvenuto in un ospedale,non "fai da te".
Infatti anche "poca acqua e tanta chimica" non fa bene. Il fosfato,se non espulso ed assorbito non fa bene. Ed anche se espulso,può essere assorbito e non fa bene.
E tutti noi possiamo aver provato le conseguenze del clisma ai fosfati : a me una volta è capitato (dopo averlo fatto senza reale necessità) di avere,a distanza di ore,notevole sviluppo di gas ed espulsione di muco. Proprio muco...come quello che esce dal naso o col catarro... Poi ho saputo che NON è un caso raro,anche se,ovviamente,non pericoloso, ed è da imputare all'irritazione causata dalla sostanza.
Allego vari documenti a seguito sui problemi dei clismi pronti ai fosfati.
Edited by klistier-jungen - 26/4/2024, 12:49
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